Comunicatore moderno e poliedrico, ambasciatore di uno stile comunicativo in continuo movimento: è Davide Gangi l’enfant prodige che parla di vino con l’editoria, gli eventi e un giovane progetto di formazione. Ulisse dei nuovi tempi, ricercatore instancabile di nuovi territori di conoscenza con un ritorno sempre alle origini, con la bussola puntata sempre al marketing e alla cultura del vino.
- Da tempo Davide Gangi è un amico del Paestum Wine Fest. Come lo racconterebbe a chi lo conosce da ogni punto di vista?
Sono entusiasta di constatare come il Paestum Wine Fest abbia consolidato la sua posizione come punto di riferimento fondamentale nel panorama enogastronomico del Sud Italia. Fin dalle prime edizioni, ho seguito con interesse la crescita di questa manifestazione, ispirato dalla determinazione e passione di Angelo Zarra, un caro amico che condivide con me la dedizione al mondo del vino. Il Paestum Wine Fest si distingue per la sua intelligenza organizzativa, contrariamente a molte manifestazioni che sembrano focalizzate solo sull’aspetto economico, senza uno scopo ben definito. Considero questa kermesse come la più splendida espressione dell’enogastronomia nel Sud Italia e credo fermamente che, grazie alla direzione artistica del mio amico, fratello, Alessandro Rossi, un eccellente manager dotato di un acume intellettivo straordinario, quest’anno raggiungerà livelli paragonabili alle più prestigiose manifestazioni nazionali. La combinazione di passione, professionalità e visione strategica rende il Paestum Wine Fest un evento destinato a consolidare ulteriormente la sua reputazione nel panorama vinicolo italiano.
- Che cosa deve trasmettere durante e lasciare dopo un evento dedicato al vino?
In quasi 15 anni di intensa attività con Vinoway, ho avuto l’opportunità di organizzare oltre 150 manifestazioni enogastronomiche per aziende, consorzi ed enti pubblici e privati. È importante sottolineare che ogni evento è unico e richiede un’approfondita pianificazione per assicurare il raggiungimento del successo. Non si tratta semplicemente di presentare vini o radunare aziende e partecipanti; è fondamentale studiarlo attentamente attraverso la collocazione territoriale, cercare la location, gli ospiti da coinvolgere e selezionare attentamente le aziende partecipanti. Quando parlo di selezione, intendo sottolineare che non è sufficiente che un’azienda paghi la quota contributiva per partecipare; gli organizzatori devono essere certi che i prodotti selezionati siano una garanzia per i potenziali acquirenti. Noi di Vinoway ci siamo ritagliati uno spazio nel panorama degli eventi enogastronomici, concentrando i nostri sforzi sulla creazione di manifestazioni che siano confronto, glamour e che possano sensibilizzare sia gli addetti ai lavori che, di conseguenza, il consumatore finale. Per spiegarmi meglio, abbiamo tracciato una linea di divulgazione promozionale che può fungere da supporto per un territorio o per la promozione e conoscenza di specifici vini. Il nostro lavoro si può considerare da apripista e può contribuire alle manifestazioni commerciali rivolte ai wine lovers e buyers. La nostra filosofia si basa sulla convinzione che un evento debba essere ricordato non solo per il numero di partecipanti, ma soprattutto per l’efficace organizzazione e gli obiettivi che si propone di raggiungere.
- Al Paestum Wine Fest 2024 sarai in prima linea per portare il tuo contributo: cosa ci dobbiamo aspettare?
Desidero innanzitutto esprimere la mia gratitudine all’organizzazione per aver pensato a me e per la fiducia accordatami. Sono entusiasta di poter contribuire al successo dell’evento e mi impegnerò nel rispettare le indicazioni del direttore artistico. Allo stesso tempo, posso anticipare che ci sarà una sorpresa straordinaria che al momento preferisco non spoilerare.
- Da oltre 15 anni, dire Davide Gangi significa dire Vinoway. Comunicazione e divulgazione del patrimonio viticolo italiano sono i punti focali della tua attività, ma qual è lo stato dell’arte in Italia?
Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito ad una significativa evoluzione nella comunicazione del vino in Italia. I social media hanno aperto la porta a numerosi neofiti, offrendo loro l’opportunità di avvicinarsi a questo settore. Tuttavia, spesso, questa democratizzazione dell’accesso ha portato più confusione che una divulgazione autentica e professionale. Credo che, dopo questo periodo di appannaggio, assisteremo a un ritorno verso una documentazione più veritiera, reale, seria e professionale. Questo cambio di prospettiva sarà essenziale per consolidare la conoscenza e l’apprezzamento del vino, fornendo un fondamento solido per gli appassionati e gli interessati in cerca di informazioni autentiche.
5.Che cosa si può migliorare e cosa si deve potenziare?
In ogni attività di impresa è fondamentale comprendere che il miglioramento continuo non solo è possibile ma anche necessario. Bisogna avere il coraggio di adottare nuove strategie, consapevoli che il mercato e la comunicazione si evolvono rapidamente ogni lustro. Nel settore del vino, la sfida principale non risiede tanto nella produzione, che attualmente gode di un’eccellente qualità in Italia, ma piuttosto nella commercializzazione, nel posizionamento sul mercato e nella creazione di una forte brand identity. Per chi svolge impresa di promozione e divulgazione, è cruciale riconoscere l’importanza della collaborazione sinergica con professionisti competenti. Solo unendo le forze e gli intenti sarà possibile realizzare progetti imprenditoriali di vasta portata dedicati al mondo enogastronomico. Senza una cooperazione efficace, rischiamo di limitare le nostre potenzialità. Quindi la consapevolezza di lavorare con figure professionali diventa un elemento chiave per il successo altrimenti tutte le buone intenzioni rischiano di rimanere solo delle idee.