Mario Miano – Premio alla fiducia

Puoi raccontarci come è nata la tua passione per il vino? Come mai dalla passione ti sei lasciato coinvolgere in una avventura così impegnativa come il PWF?
Più che la passione per il vino direi che mi è sempre piaciuto il ruolo del vino nella nostra società italiana ed europea. Direi che il vino è un elemento di convivialita’ italiana fondamentale. Inoltre per certi aspetti potremmo considerarlo anche nella base della piramide alimentare della dieta mediterranea. Di certo alcol è nocivo e l’abuso è dannoso ma se usato con parsimonia è un elemento di salubrità e piacere anche al giorno d’oggi dopo secoli in cui è stato anche e soprattutto un alimento apportatore di calorie per i agricoltori e lavoratori in genere.
Per quanto riguarda il mio coinvolgimento con il PWF, fui “folgorato sulla via di Damasco” dal giovane Angelo Zarra, all’epoca sponsor solitario di un evento che non c’era nella realtà ma solo nella sua testa creativa. Lui già però immaginava cosa avrebbe potuto rappresentare e già si immaginava l’importanza che oggi riveste nel panorama italiano…

Quali sono stati i momenti e gli incontri più importanti nel tuo percorso nel mondo del vino?
Gli incontri più importanti sono quelli con i vignaioli salernitani ,con quelli provenienti da territori difficili dove solo l’indole di agricoltore eroico può darti la determinazione e il coraggio per realizzare imprese forti e sane.

Come assessore alle politiche agricole che ruolo riveste il vino a Salerno per l’agricoltura e in genere per l’Italia?
Riveste un ruolo di ambasciatore del territorio importantissimo. Esistono tanti altri prodotti importanti nella nostra terra ma per il tramite del vino si può e si deve raccontare un territorio e una provincia unica nel mondo in maniera più incisiva e capace di arrivare su tavoli e luoghi di confronto nazionali e internazionali importanti. Noi abbiamo la mozzarella, tanti ortaggi e frutta incredibile  ma nessun prodotto come il vino è capace di viaggiare e affascinare persone e tavole lontane e diverse dalla nostra.

Il ruolo che avuto finora il vino sarà lo stesso anche in futuro, in un futuro dove si berranno forse sempre meno alcolici?
Il vino non smetterà di avere un ruolo se usato con la giusta misura. Non dico che sarà usato come lo sciroppo contro tanti malanni ma se vogliamo essere più allegri,  un calice ogni sera (non di più!) può sopperire al miglior viagra che c’è in commercio…

Uno degli argomenti del giorno sono le fiere del vino: quale sarà il futuro delle fiere ?  In che modo un festival particolare come il Paestum Wine Fest può creare opportunità e business nel settore?  
L’importanza delle fiere si commenta da sola ma credo che bisogna legarli sempre di più al valore intrinseco del territorio: ecco perché il PWF potrà solo migliorare e crescere. Abbiamo il Patrimonio UNESCO , il parco nazionale del Cilento , la costa nord e la costa sud di Salerno nonché numerose strutture alberghiere di primo livello ma non solo. Quella di Paestum e zone limitrofe è una offerta offerta varia e importante, ecco perchè funziona meglio di altri luoghi per un festival sul vino.

Per quale motivo pensi  che il PWF sia diverso dagli altri e cosa vorresti vedere nelle prossime edizioni?
Nel prossimo appuntamento,vorrei vedere qualche trattore di meno e qualche massaia delle aree interne in più… il resto va bene come è non potevamo immaginarlo meglio! Complimenti ancora al dottor Zara e alla sua ciurma che ci hanno omaggiato di questo unico ed impegnativo evento!