Davide Gangi – Premio Partner

Puoi raccontarci come è nata la tua passione per il vino e quali sono stati i momenti e gli incontri più importanti nel tuo percorso nel mondo del vino?

Ho vissuto un affascinante percorso nel mondo del vino, partendo dalle tradizioni familiari e alimentato dalla mia passione per la musica. Un incontro casuale con Giorgio Lanciani, socio della Berlucchi, ha segnato un momento decisivo nella mia vita, aprendomi le porte verso il mondo del vino in modi che non avrei mai immaginato. Il mio interesse per il vino è cresciuto costantemente nel corso degli anni, portandomi a dedicarmi seriamente allo studio e a conseguire il diploma dell’AIS. La mia partecipazione attiva all’Onav Puglia ha arricchito ulteriormente il mio bagaglio di conoscenze nel settore vinicolo. Successivamente, ho co-fondato Vinoway.com, che negli anni è diventata un punto di riferimento nella comunicazione del vino italiano. Guardo con entusiasmo al futuro nel mondo dell’enologia e della ristorazione, consapevole delle sfide e delle opportunità che mi attendono.

Come nasce Vinoway e come si è evoluto in relazione alle trasformazioni anche radicali della comunicazione e del giornalismo?

Nel 2010, Alessandro Ren mi ha proposto di unirmi a Vinoway.com, un portale dedicato al vino. Diventammo soci e, col tempo, grandi amici. Questo incontro, tra un veneto e un pugliese, dimostra la straordinaria capacità del web nel connettere persone con passioni comuni. Il nostro percorso con Vinoway è stato lungo e impegnativo, ma la passione per il vino ci ha guidato. Oggi, Vinoway è un punto di riferimento nella comunicazione del vino italiano, ma sappiamo che c’è ancora molta strada da fare per realizzare il nostro obiettivo di creare il più grande network dedicato all’enogastronomia e al turismo in Italia. Sono grato per tutto ciò che ho imparato e per le opportunità che il vino mi ha offerto, e sono entusiasta di ciò che il futuro riserva nel mondo dell’enologia e della ristorazione. Il nostro impegno con Vinoway consiste nel colmare un vuoto che percepivamo nel settore, offrendo la possibilità di organizzare eventi esclusivi, sofisticati e glamour, che fungono da piattaforma per coinvolgere sia gli operatori del settore che il consumatore finale. Questi eventi non solo mirano a sensibilizzare gli addetti ai lavori, ma anche a promuovere e diffondere la conoscenza di specifici vini e territori. La nostra missione è quella di essere precursori in questo ambito e di fornire un valido supporto alle manifestazioni commerciali rivolte agli appassionati del vino e agli acquirenti. Crediamo che la riuscita di un evento non debba essere valutata solo in base al numero di partecipanti, ma piuttosto in base all’efficienza dell’organizzazione e al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Siamo determinati a fare in modo che ogni evento sia memorabile per la sua qualità e per il valore aggiunto che porta al settore vinicolo.

Nella tua esperienza nel campo del vino, dove pensi stia andando la produzione e lo stile dei vini ?

Nel contesto vinicolo italiano, si sta osservando un significativo aumento nella produzione di vini di alta qualità, soprattutto per quanto riguarda le varietà bianche e le bollicine, che stanno guadagnando sempre più successo sul mercato. Questa tendenza è particolarmente evidente nelle regioni del Centro-Sud, dove la produzione di questi vini sta crescendo sia in termini di qualità che di quantità. Parallelamente, nonostante vi sia stata una diminuzione delle vendite dei vini rossi, si sta delineando una nuova direzione nel settore, caratterizzata da vini sempre più “morbidi” ed eleganti. Questo cambiamento riflette una risposta alle preferenze dei consumatori, che sembrano apprezzare vini dal profilo gustativo più raffinato e accessibile. In questo modo, l’industria vinicola italiana si sta adattando alle mutevoli richieste del mercato, offrendo una gamma sempre più diversificata e di alta qualità di prodotti vinicoli.

I vini senza alcol o con ridotto contenuto di alcol sono uno dei futuri possibili o l’inizio della fine del vino come bevanda?

I vini dealcolati sono una categoria recente nel mondo vinicolo che solleva notevoli preoccupazioni. La riduzione o eliminazione dell’alcol è un processo complesso e tecnologicamente impegnativo. Le tecniche utilizzate, sebbene mirino a ridurre il contenuto alcolico, possono avere effetti devastanti sulle caratteristiche organolettiche del vino. L’aroma, il gusto e la struttura possono subire alterazioni significative, trasformando radicalmente l’esperienza di degustazione e allontanandola notevolmente dai vini “originali”.

Uno degli argomenti del giorno sono le fiere del vino: quale sarà il futuro delle fiere ? 

In quasi 15 anni di attività per Vinoway, ho organizzato oltre 150 eventi enogastronomici per varie tipologie di enti e aziende. Tuttavia, devo ammettere che l’organizzazione di ciascun evento è stata un’impresa molto complessa e richiede una pianificazione estremamente dettagliata per ottenere i risultati desiderati. Allestire semplicemente tavoli con vino e invitare partecipanti non è sufficiente per garantire il successo dell’evento. È fondamentale prendere in considerazione numerosi fattori, tra cui la posizione geografica, la scelta della location, la selezione degli ospiti e delle aziende partecipanti. Quando parlo di selezione delle aziende, è importante sottolineare che non basta che paghino la quota contributiva per partecipare.

Gli organizzatori devono valutare attentamente la qualità del prodotto offerto dalle aziende selezionate e assicurarsi che corrisponda alle aspettative dei potenziali acquirenti. Ogni dettaglio, dalla selezione delle aziende al coinvolgimento degli ospiti, è cruciale per garantire il successo complessivo dell’evento e la soddisfazione di tutti i partecipanti. Per quanto riguarda le fiere internazionali, sono considerate utili per raggiungere gli stakeholder e i buyer. Potrebbero sorgere dei problemi causati dalla sovrapposizione delle date delle fiere, provocando problemi di partecipazione per le aziende vinicole. Sarebbe auspicabile una maggiore collaborazione o fusione tra le fiere di settore in Europa al fine di creare una sinergia più efficace, ma questa rimane un’idea utopica.

In che modo un festival particolare come il Paestum Wine Fest può creare opportunità e business nel settore?  

Sono estremamente soddisfatto del successo che il Paestum Wine Fest ha ottenuto negli anni, diventando un punto di riferimento fondamentale nel panorama del Sud Italia per la promozione e la vendita dei vini italiani e oltre. Ho avuto il privilegio di assistere alla nascita e alla crescita di questa manifestazione sin dalle prime edizioni, e sin da subito sono stato affascinato dalla determinazione e dalla passione del mio caro amico Angelo Zarra, che dedica sé stesso con grande impegno e competenza al mondo del vino, un interesse che condividiamo.

Per quale motivo pensi sia diverso dagli altri e cosa vorresti vedere nelle prossime edizioni?

Il Paestum Wine Fest si distingue per la sua intelligenza organizzativa, contrariamente a molte altre manifestazioni che sembrano essere realizzate solo per scopi meramente “lucrativi” senza una chiara visione. Considero questa manifestazione come la più prestigiosa kermesse enogastronomica del Sud Italia, e sono fermamente convinto che quest’anno, grazie anche alla direzione artistica del mio amico e fratello Alessandro Rossi, un manager eccezionale dotato di grande acume intellettuale, raggiungerà livelli paragonabili alle più rinomate manifestazioni nazionali.

Dal punto di vista divulgativo visto che sei partner, com’è stato comunicare questa manifestazione?

Desidero innanzitutto esprimere la mia sincera gratitudine all’organizzazione per avermi considerato e per la fiducia accordatami. Sono davvero entusiasta di poter contribuire al successo della manifestazione e mi impegnerò al massimo per farlo. Rispetterò completamente le direttive stabilite dal direttore artistico, ma posso assicurare che ci sarà una sorpresa entusiasmante che al momento preferisco mantenere segreta. Comunicare e promuovere questa manifestazione è stato facile per me, poiché ne conosco la storia fin dalle prime edizioni e ho avuto il privilegio di vederla crescere in modo significativo nel corso del tempo. Guardo avanti con grande ottimismo al suo futuro e sono onorato di farne parte.