QUESTIONS AND ANSWERS: NEWS FROM THE WINE – CAVE MONAJA

Quella della cantina Cave MONAJA è una bella storia che non può non essere raccontata. Nata dal desiderio di voler recuperare e valorizzare una vecchia vite di monumentale importanza storica e salvare le “piccole vigne familiari” soggette a rischio di abbandono,  è situata nel villaggio abbandonato di Farys, frazione nel Comune di Saint-Denis. A raccogliere la sfida, è il proprietario ed enologo dell’azienda, Chul Kyu Andrea Peloso. Eco-sostenibilità, tutela del paesaggio e dell’ambiente, gestione e conservazione del patrimonio storico – culturale sono i nuovi passi del wine – maker Cave Monaja che lavora ogni anno circa 5000 bottiglie annue su 1,5 ettari di vigneto, piccoli gioielli della viticoltura valdostana prodotti su varietà di  Petit Rouge, Fumin, Vien de Nus, Muscat Petit Grain, Pinot Noir e Traminer. 

Per questo motivo, non potevamo non incontrare il volto di questa magnifica realtà che sarà presente alla prossima edizione del Paestum Wine Fest 2024. La nostra intervista a Chul Kyu Andrea Peloso. 

Come descriveresti in 3 aggettivi la tua azienda vitivinicola? (aggettivi da motivare con una breve descrizione)

“Innovativa: Cave MONAJA ha un approccio moderno alla viticoltura, integrando tecniche tradizionali con innovazioni contemporanee come dimostrato dai vini “Prêt à Boire Rouge” e “Prêt à Boire Blanc”, che uniscono varietà classiche e moderne.

Sostenibile: L’azienda segue principi di sostenibilità in ogni aspetto della produzione vinicola, aderendo alle pratiche delle certificazioni biologiche e cercando sempre modi per migliorare la propria impronta ambientale.

Eroica: I vigneti di Cave MONAJA, situati in zone montuose e difficili da coltivare, rappresentano la “viticoltura eroica” – un simbolo di dedizione e passione per l’enologia, preservando tecniche tradizionali di coltivazione e vecchi vitigni autoctoni

Quali le aspettative di un festival dedicato al business?

Cave MONAJA si aspetta che il Paestum Wine Fest sia una piattaforma per mostrare la propria unicità e qualità, connettendosi con altri professionisti del settore, clienti e appassionati di vino. Il festival offre un’opportunità per condividere la storia, la filosofia e la passione che caratterizzano i nostri vini, oltre a essere un’occasione per apprendere nuove tendenze del settore e creare nuove collaborazioni commerciali

Cosa presenterai al banco Paestum Wine Fest 2024 e perché?

“Avendo una produzione di vini limitata, porteremo una selezione delle bottiglie a disposizione nel periodo d’interesse. Sicuramente Foehn, Prêt à Boire Blanc, Prêt à Boire Rouge