Una masterclass che entra direttamente negli annali delle trentacinque masterclass del Paestum Wine Fest 2023 è certamente “Brunello di Montalcino in verticale”.
Degustazione guidata con una verticale di dieci annate del Brunello di Montalcino della cantina Tenuta di Argiano, simbolo della viticoltura italiana.
Vendemmie in escalation, dalla 1979 fino ad arrivare al cru 2018 Vigna del Suolo.
Ritratto ampelografico importante, come il nome che porta la cantina: Argiano. Una cantina che, nella storia della viticoltura italiana, da un contributo fondamentale, apprezzato anche dai nomi più colossali della letteratura italiana, come quello del Carducci che lo declamò così in un verso: “nella quale asprezza mi tersi col vin d’Argiano, il quale è molto buono “.
La storia dell’azienda vede a capo prima la famiglia nobiliare dei Tolomei, alla quale ne è attribuita la costruzione tra il 1580 ed il 1596 della splendida villa di palese architettura cinquecentesca.
Il volto di Argiano, oggi, è riconducibile a Bernardino Sani, autore di Brunello, prodotti direttamente in azienda. Attenzione e cura vanno particolarmente al Sangiovese, a partire proprio dalla composizione dei terreni e dalla lavorazione con agricoltura biologica e rigenerativa. Identità e rispetto dell’ambiente i suoi dictat di produzione, pienamente ritrovati nel tasting esplorativo a cura di Alessandro Rossi, Andrea Gori, Sissi Baratella, Paolo Lauciani e Riccardo Bogi, quest’ultimo direttore commerciale dell’azienda di Montalcino.
Argiano Brunello di Montalcino Riserva 1979
Annata dall’andamento stagionale altalenante, con una presenza di precipitazioni anche nel periodo estivo che vanno ad incidere sull’andamento vegetativo in vigna e sulle temperature al di sotto della media stagionale. Maturazione delle uve regolare. Sorso ancora agile ed espressivo, sentori frutta rossa, con evidenti rimandi di prugna, incenso, cera, terziari in evidenza. Ancora, poi, sentori di tabacco, liquirizia, cacao, noce moscata. incredibilmente ancora sapido e vitale.
Argiano Brunello di Montalcino 1997
Una linea saltellante nel processo produttivo, con una registrata presenza di piogge persino nei mesi estivi di luglio e agosto. Ma, metà settembre e ottobre, temperature alte che agiscono non proprio favorevolmente sull’annata. Beva a tratti debole e stanca pur mantenendo ancora buon vigore espressivo. Complesso nel suo bouquet, sentori di violetta, lavanda, menta, rosmarino ed un accennato eucalipto. Liquirizia e frutta candita. Ampio e avvolgente al palato.
Argiano Brunello di Montalcino 2004
Un’ottima annata! Andamento climatico coerente: primavera con temperature miti e qualche precipitazione, estate calda ma non torrida, spezzata da qualche rigenerante piovuta per una maturazione perfetta. Finalmente una raccolta in pieno stile Sangiovese, dopo alcune precoci negli anni a precedere. Complesso e importante ventaglio aromatico. Frutta si, fiori ancora di più. Elegante indiscutibilmente. Sensibilmente pungente, pepe bianco, cannella, noce moscata muschio, sottobosco. Sorso ricco e ampio, senza mai perdere la piacevole beva elegante e la sua equilibrata armonicità.
Argiano Brunello di Montalcino 2010
Al limite della perfezione della 2004. Annata buona, temperature non eccessive, estate calda ma non torrida. Settembre timido con buone escursioni notturne. Intenso, persistente, ampio ed etereo. Colore vivace, brillante. Rosso rubino con qualche rifrazione granata. Coerente dal naso alla bocca: amarene e frutti di bosco, pepe rosa, tabacco e un po’ di vaniglia. Brunello in piena regola, seppure malizioso in alcuni tratti. Armonioso, caldo, sapido. Armonio senza dubbio
Argiano Brunello di Montalcino 2012 Riserva
Inverno rigido, primavera calda. Forza idrica che ne ha fatto beneficiare. Un’estate iniziata con un’assenza di piogge della stagione precedente, interrotta da bruschi temporali estivi, seppur rigeneranti per una corretta maturazione dell’uva. Estate caratterizzata da una severa siccità estiva che ne hanno conseguito una bassa resa. Nonostante tutto, Brunello con un’evidente cifra stilistica indiscutibile. Sottobosco, selce, eucalipto, spezie e arancia candita, al naso. In bocca, frutti di bosco e marasca. Vino equilibrato e fresco. Ancora generoso nella linea evolutiva.
Argiano Brunello di Montalcino 2015
Inverno rigido seguito da una stagione primaverile versatile, fresca e piovosa che hanno dato spazio ad un’estate calda senza eccessi di temperature. A settembre, raccolta perfetta con una rigogliosa maturazione delle uve. More, mirtilli e ribes rosso, tra i frutti rossi in evidenza. Fiori sempre al naso con lavanda e violetta selvatica. Grafite, tabacco, cacao. Al palato armonico, persistente e affatto scontato nel secondo sorso, ancora più generoso di riverberi sensoriali gusto – olfattivi.
Argiano Brunello di Montalcino Vigna del Suolo 2015
Il cru di Vigna del suolo, un Brunello che non confonde. Annata 2015, coerente dall’inizio alla fine. Inconfondibile per il suo valore identitario di questa particella. Incredibilmente fresco. Potente e ruffiano. Ebano, sandalo e ruggine al naso. Pieno, armonico, abbastanza sapido e caldo. Equilibrato, tannini decisi ma eleganti. Fuoriclasse.
Argiano Brunello di Montalcino 2017
Annata che sorprende per un inaspettato cambiamento climatico con una forte ondata di calore di un’estate torrida e siccitosa. Pioggia quasi assente ma con un memorabile temporale del 13 agosto che ne regala una maturazione di una limitata quantità di grappoli. Complesso e fresco. Nonostante l’annata difficile, siamo sempre davanti ad un riconoscibilissimo Brunello. Pronto.
Argiano Brunello di Montalcino 2018
Inverno piovoso e nevoso, stagione che ne consente una buona riserva idrica. Primavera mite e non eccessivamente calda. Piogge deboli e intermittenti con temperature alte. Raccolta quasi perfetta. Intenso e complesso al naso. Frutta rossa matura, fragoline di bosco, lampone e ribes, rosmarino, edera. Terziari moderati. Fresco, sapido, abbastanza caldo. Pronto, quasi.
Argiano Brunello di Montalcino Vigna del Suolo 2018
Finale con un’annata caratterizzata da un inverno con piovosità nella media, leggermente nevosa che ne ha consentito un cospicuo deficit idrico. Primavera calda, con temperature al di sopra della media stagionale. Estare con qualche escursione termica. Al naso, complesso ma coerente: marasca, frutti di sottobosco, eucalipto, cannella, tabacco e cacao. In bocca, pieno, armonico, abbastanza caldo e fresco. Tannino sempre elegante e finale persistente.