CAPODANNO COL BOTTO

Il coraggio di un ottimismo indispensabile. Il lusso che per una volta per l’inizio di un anno, è possibile provare con gli amici e i compagni del cuore. L’idea di fondo sta nella ricerca del piacere, quello esclusivo. Ricerca che cela un sentimento positivo in opposizione a una percezione della realtà spesso troppo prona alle opportunistiche logiche delle tante cassandre che sguazzano.

Dalle bollicine ai vini fermi, dal Nord al Sud, ecco le etichette che suggeriamo per un 2024 speciale.

Le nostre istruzioni anche per palati difficili.

VINI SPUMANTI

CASCINA PASTORI, COLOMBO ALTA LANGA ROSE’ BRUT RISERVA DOCG

Uvaggio: 100% pinot nero

Vinificazione: metodo classico

Affinamento: 60 mesi sui lieviti

Cascina Pastori Colombo sorge nel cuore dell’Alta Langa, precisamente a Bubbio, una zona ancora parzialmente incontaminata che vive nell’ombra delle più rinomate vicine terre da vino. Dal 2004 questa realtà ha preso vita grazie allo spirito imprenditoriale e avventuriero di Antonio Colombo, medico cardiologo di fama mondiale che ha voluto ampliare i confini del suo lavoro e dar vita a vini capaci di ‘far battere i cuori’.

LE VEDUTE, FRANCIACORTA CAPITOLO I° DOSAGGIO ZERO RISERVA DOCG

Uvaggio: 100% chardonnay

Vinificazione: metodo classico, la base spumante è affinata sulle fecce fini in barriques per 7 mesi con battonages settimanali.

Affinamento: 72 mesi sui lieviti

Le Vedute è il progetto di due amici uniti dalla passione per il mondo del vino. La ricerca della qualità è il filo conduttore, qualità non solo sensoriale ma che passa anche attraverso un processo di ricerca nel rispetto dell’ambiente, del territorio e della cultura delle persone che lo vivono.

MANDWINERY, TREDIECI PAS DOSE’

Uvaggio: pinot nero 60%, bombino bianco 40%

Vinificazione: metodo classico

Affinamento: 24 mesi sui lieviti

“Nei miei vini racconto delle storie, ogni vino nella mia mente è una storia. In determinati vini esprimo il grande amore per i miei figli, in altri per mia moglie, in tutti il ricordo bello dei miei amati genitori, in tutto ciò c’è sempre il mio territorio, la mia Puglia, la mia vita.
Ma il tutto era sempre dentro di me, mai condiviso con gli altri. Ora ho deciso di farlo”, Giuseppe Colopi.

MEROTTO, VALDOBBIADENE SUPERIORE DI CARTIZZE DRY DOCG

Uvaggio: 100% glera

Vinificazione: metodo charmat, presa di spuma e fermentazione naturale in autoclave per circa 50 giorni

“Per fare il vino buono occorre conoscere bene la terra da cui proviene e il cielo che ci governa. I miei vini sono tutti diversi fra loro e hanno nomi propri per comunicare i diversi caratteri, proprio come le persone. Ci sono però tre elementi che li accomunano: la freschezza gustativa, la fragranza del frutto e l’altro punto di bevibilità. Questi infatti sono i requisti che cerchiamo di ottenere per creare armonia ed equilibrio nel bicchiere”, Graziano Merotto.

SAN SALVATORE, GIOI’ EXTREME ROSE’ SPUMANTE BRUT VINTAGE

Uvaggio: 100% aglianico

Vinificazione: metodo classico

Affinamento: 40 mesi sui lieviti

“Sono i particolari che rendono le cose speciali. Le piccole differenze che insieme fanno la differenza. Come la nostra storia, che comincia a metà degli anni ‘40 a Boscoreale, alle falde del Vesuvio. Altri tempi, frammenti di emozioni che si riscoprono oggi nel nostro amore per l’agricoltura, biologica o biodinamica, ma mai intensiva”, Peppino Pagano.

VILLA CORNIOLE, SALISA TRENTO DOC ZERO MILLESIMATO

Uvaggio: 100% chardonnay

Vinificazione: metodo classico

Affinamento: oltre 40 mesi sui lieviti

“Villa Corniole è un progetto familiare condiviso che nasce in vigna e prosegue nella nostra cantina di montagna. Qui la viticultura è eroica perché ci sono condizioni estreme. L’altitudine arriva oltre i 600 metri slm e ci vuole il doppio e anche il triplo del tempo per produrre uva rispetto ad un vigneto di pianura”, Maddalena Nardin.

VINI BIANCHI

COL DI CORTE, VIGNETO DI TOBIA, VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI DOC CLASSICO SUPERIORE

Uvaggio: 100% verdicchio

Vinificazione: lieviti spontanei in acciaio

Affinamento: acciaio

“Cantina e non azienda. Vino e non prodotto. Produciamo vino con l’intenzione di offrire un alimento (non un prodotto) che sia sano, piacevole e di buona bevibilità. Siamo convinti che l’artigianalità, in ogni tipo di lavoro, sia l’arma vincente oggi in un mondo dove il modello industriale ha dimostrato i suoi limiti, per non dire il suo fallimento”, Giacomo Rossi.

FAMIGLIA PAGANO 1968, LE PIETRE FIANO DI AVELLINO DOCG

Uvaggio: 100% fiano

Vinificazione: in acciaio e 3 mesi sui lieviti

Affinamento: in bottiglia 2 mesi

“La Famiglia è come un fiume, non si osserva mai la stessa, è tutto un divenire, un tumultuoso e costante cambiamento. Come è già successo, la Famiglia Pagano di oggi è diversa da quella che si potrà osservare tra qualche anno, quando sarà ancora più allargata. Quello che è certo è che il vino sarà sempre la pietra angolare della nostra casa, quello che collega il Passato al Futuro, senza soluzione di continuità”, Giuseppe Pagano.

I CARPINI, TIMOX TIMORASSO COLLI TORTONESI DOC

Uvaggio: 100% timorasso

Vinificazione: fermentazione spontanea con lieviti indigeni in acciaio e macerazione del mosto sulle bucce per 15gg. con cappello statico permanente

Affinamento: in piccole anfora di ceramica

“Non nasco vignaiolo ma per scelta è diventata la mia vita. Dalla frenesia dei tempi moderni nella quale sono cresciuto e dove mi sono formato, ho imparato quanto sia fondamentale per un vignaiolo saper osservare, attendere vigilando con attenzione tutto ciò che ci circonda: la natura”, Paolo Ghislandi.

TORNATORE, ZOTTORINOTTO, ETNA BIANCO DOC

Uvaggio: 100% carricante

Vinificazione: in acciaio

Affinamento: 5 mesi in botti e 3 in bottiglia

L’inizio della coltivazione della vite, con la produzione del vino, da parte della Famiglia Tornatore risale al 1865 quando il bisnonno dell’attuale proprietario intraprende l’attività agricola. Una famiglia con profonde radici nel territorio di origine, che nelle successive generazioni, non ha mai tralasciato l’attaccamento ed il rispetto dello stesso e delle tradizioni.

VILLA RAIANO, ALIMATA FIANO DI AVELLINO DOCG

Uvaggio: 100% fiano

Vinificazione: in acciaio

Affinamento: in acciaio sulle fecce fini per 12 mesi + in bottiglia 12 mesi

Villa Raiano nasce nel 1996 nei vecchi opifici dell’oleificio della famiglia Basso proprietaria dell’azienda in frazione Raiano del comune di Serino (AV). 
L’attuale cantina, costruita nel 2009, è una struttura moderna, perfettamente integrata nell’ambiente circostante, circondata da vigneti e boschi di castagni. Dalla terrazza panoramica, con lo sguardo, si può seguire l’intera valle del Fiume Sabato, dalla sua sorgente, ai piedi del Monte Terminio, fino al punto in cui esce dalla provincia di Avellino.

ZORZON, MALVASIA COLLIO GORIZIANO DOC

Uvaggio: 100% malvasia

Vinificazione: pressatura soffice, grappolo intero.

Affinamento: in acciaio

E’ un’azienda agricola a conduzione familiare situata nel cuore del Collio tra verdi colline e paesaggi unici. “Nella produzione siamo molto tradizionalisti e come è solito uso in Friuli tutti i vini che noi produciamo vengono vinificati con un solo tipo d’uva e non con uvaggi misti, esattamente come tramandatoci da nonno Luigi Zorzon”, Giorgio Deganis.

VINI ROSATI

CANTINE TORA, PINK LADY AGLIANICO DEL TABURNO ROSATO DOC

Uvaggio: 100%aglianico

Vinificazione: in acciaio

Affinamento: in acciaio e bottiglia

Cantine Tora è una realtà in cui il rispetto per la tradizione si unisce sapientemente alla ricerca e all’applicazione delle moderne tecniche enologiche. Sin dalla sua nascita, frutto di un impegnativo lavoro, l’azienda continua a perseguire con grande costanza il progetto di farsi garante della valorizzazione del patrimonio enologico dell’area del Taburno e della tradizione vitivinicola a esso connessa.

CIAVOLICH, CERASUOLO D’ABRUZZO ROSATO DOP

Uvaggio: 100% montepulciano

Vinificazione: in acciaio

Affinamento: in acciaio

Chiara Ciavolich conduce l’azienda e porta avanti l’antica storia della cantina con un senso di responsabilità sociale e ambientale. Il desiderio è quello di dare un futuro a una realtà del 1500 che rischiava di andare perduta. E di farlo legando il vino alla cultura del proprio territorio attraverso la produzione di vini antichi e contemporanei dalla forte vocazione agricola.

KOSSLER, KRETZER LAGREIN ROSATO ALTO ADIGE DOC

Uvaggio: 100% lagrein

Vinificazione: in acciaio

Affinamento: in acciaio

Nel cuore dei vigneti dell‘Alto Adige, nel pittoresco e medioevale paese viticolo di San Paolo, si trova l’azienda Kössler. La tradizione della viticoltura della cantina ha origine nel 1631 e da allora la filosofia aziendale è impostata al rispetto della tradizione vinicola altoatesina senza mai trascurare le tecniche e le conoscenze moderne. Tradizione ed innovazione quindi che si fondono in una viticoltura rispettosa dell‘ambiente.

SANTACOSTA, THE ROSE’

Uvaggio: 100% piedirosso

Vinificazione: in acciaio

Affinamento: in acciaio

Santacosta è una cantina dell’areale di Torrecuso, comune in provincia di Benevento, una terra a grande vocazione vitivinicola. La produzione dell’azienda da quarant’anni si dedica alla vinificazione di uve tipiche, sopratutto con interesse per le uve Piedirosso. I risultati sono quindi una selezione di vini carismatici tra tradizione e innovazione che ben rappresentano una famiglia unita nei valori.

SINCETTE, CHIARETTO RIVIERA DEL GARDA CLASSICO DOC

Uvaggio: groppello, marzemino, barbera

Vinificazione: acciaio con fermentazione alcolica in anfore di terracotta e tonneau

Sincette nasce da un sogno, quello di interpretare i vini del territorio e di interpretare il territorio attraverso i vini. Un sogno che la famiglia Brunori decide di vivere fin dal 1979, avviando il progetto sulla riva occidentale del lago di Garda, tra le colline della Valtenesi. Passione e tempo hanno dato forma a una missione precisa: produrre vini unici rispettando la natura, i suoi ritmi, la qualità della vita, la semplicità e l’equilibrio.

VIGNETI VUMBACA CIRO’ ROSATO DOC

Uvaggio: 100% gaglioppo

Vinificazione: in acciaio

Affinamento: in acciaio per 5 mesi sulle fecce fini e 1 mese di bottiglia

“La nascita dei vini è storia recente, ma costituisce il punto di arrivo di un lungo percorso iniziato nel 1984 quando mamma e zio Enzo acquistarono nel Comune di Cirò il primo terreno con un’estensione di circa sei ettari di cui due a vigneto. E’ da qui che è partito tutto. L’Azienda nel tempo si è estesa e, dopo circa quindicianni trascorsi a Roma tra studi universitari e lavoro presso un prestigioso studio legale, decido di mettere da parte toga e codici e rientrare nella mia terra nativa per seguire l’azienda e iniziare a trasformare le mie uve realizzando, quindi, il sogno di una vita: produrre il mio vino”, Christian Vumbaca.

VINI ROSSI

BENAZZOLI, AMARONE DELLA VALPOLICELLA CLASSICO DOCG

Uvaggio: corvina, corvinone, rondinella e molinara

Vinificazione: appassimento delle uve per tre mesi in fruttaio, successiva pigiatura e lenta fermentazione e macerazione in acciaio per 20-30 gg.

Affinamento: 3 anni in botte di rovere

“Siamo due sorelle, e tra sorelle si condividono anche i segreti. Il segreto dei nostri vini è quello che c’è dietro l’etichetta, il lavoro che viene prima e che ha a che fare con la curiosità, la scoperta e l’amore.
Nostro nonno e nostro papà ci hanno insegnato che essere viticoltori vuol dire questo, e vuol dire soprattutto avere rispetto.
Rispetto delle tradizioni, di una vita autentica scandita dal ritmo della natura e che ha il profumo di mani abituate ad accarezzare i tralci.
Rispetto del territorio, con i suoi profumi, i suoi prodotti e le sue persone”, Claudia Benazzoli.

BIANCHINI ROSSETTI, SAULO ROSSO FALERNO DEL MASSICO DOC

Uve: 100% aglianico

Vinificazione: rimontaggi e follature manuali alternate a delestage in vinificatori di acciaio con controllo della temperatura

Affinamento: in botti di rovere da 10 hl per almeno 48 mesi, segue un anno di affinamento in vetro

“La famiglia Bianchini ha iniziato la produzione vinicola all’inizio dell’Ottocento. In quell’epoca di grande crescita enoica decisero di costruire nel 1880 un “palazzo cantina” al centro del piccolo paese, sito nel cuore dell’Ager Falernus. La fusione tra le famiglie Bianchini e Rossetti ha creato, alla fine degli anni 90’, l’attuale azienda Bianchini Rossetti da me condotta con il supporto instancabile di mio zio Francesco. La filosofia aziendale è stata sempre quella di produrre vini di qualità nella massima espressione nel rispetto territoriale in questa zona da millenni vocata e che per anni è rimasta dormiente”, Tony Rossetti.

DAVIDE FREGONESE, BAROLO PRAPO’ DOCG

Uvaggio: 100% nebbiolo

Vinificazione: fermentazione in vasche di cemento a contatto con le bucce per circa 28 giorni e rimontaggi giornalieri oltre ad un delestage verso il quattordicesimo

Affinamento: 18/30 mesi, in funzione dell’annata in botti di rovere francese della foresta di Fontainebleau.

“Tornare al punto di partenza può essere un viaggio entusiasmante. Per me è stato così: dopo 25 anni di esperienze in giro per il mondo, ho riscoperto un profondo senso di appartenenza al mio Paese, insieme al forte richiamo delle mie radici piemontesi e delle mie passioni più autentiche. Nelle terre di Langa, tra maestri di vigna, eccellenze enogastronomiche e antiche tradizioni vitivinicole il mio sogno ha iniziato a prendere forma. Un sogno di vino: il mio”, Davide Fregonese.

IL MARRONETO, MADONNA DELLE GRAZIE, BRUNELLO DI MONTALCINO RISERVA DOCG

Uvaggio: 100% sangiovese

Vinificazione: fermentazione in tini di rovere Allier per 20-22 giorni

Affinamento: 41 mesi in botti di rovere di Allier e circa 10 mesi in bottiglia

“E’ dove le torri della città di Siena fanno da sfondo alle vigne coltivate sulle alte pendici della collina di Montalcino che noi ci muoviamo. La mia prima etichetta risale al 1980 e oggi, il Marroneto è cresciuto senza abbandonare lo spirito iniziale destinato a produrre un Brunello che parla la lingua di Montalcino e del suo territorio. Sono cresciuto con i miei vini e per me questo è un traguardo importante. I miei vini, frutto di un percorso che è uscito dai canoni commerciali, sono l’espressione della mia personalità”, Alessandro Mori.

PETROLO, GALATRONA VAL D’ARNO DI SOPRA DOC

Uvaggio: 100% merlot

Vinificazione: con lieviti autoctoni in vasche di cemento e malolattica spontanea in legno

Affinamento: maturazione in barrique di rovere francese, per un terzo nuove, per circa 18 – 20 mesi

“A Petrolo non esiste un vino base, esistono solo grandi vini. Su questa idea è cresciuta l’azienda in anni recenti, puntando solo su etichette in grado di garantire un’alta qualità e, allo stesso tempo, in grado di fornire un’idea coerente con l’identità della tenuta. Per fare un grande vino occorre prendersi cura delle piante, di ogni singola pianta, più volte durante tutto l’anno. E questa è la missione che, ogni giorno, portiamo a termine a Petrolo”, Luca Sanjust.