QUESTIONS AND ANSWERS: NEWS FROM THE WINE – Chiara GIANNOTTI

Orientamento alle materie umanistiche con il conseguimento di una laurea in lettere, una passione per il vino predisposta geneticamente e la comunicazione come stella polare della sua attività professionale: è Chiara Giannotti il personaggio che racconta il ‘matrimonio perfetto’ tra comunicazione e vino nell’intervista ‘Questions and Answers – News from the Wine’.

1.Come racconterebbe Chiara Giannotti la sua esperienza al Paestum Wine Fest?

“Il Paestum Wine Fest è un evento coinvolgente, innanzitutto grazie all’atmosfera familiare sprigionata dall’organizzazione, che fa subito sentire a casa sia i produttori, sia collaboratori, stampa e ovviamente il pubblico presente, grazie all’attenta e premurosa cura di ogni dettaglio. Infatti niente è lasciato al caso.

Dalla location informale ma ben allestita, che si trova a pochi passi da uno dei Parchi Archeologici più belli del Mondo, alla selezione dei vini e prodotti enogastronomici, che spaziano da nomi iconici a piccolissime realtà tutte da scoprire. Dalla scelta dei collaboratori, che vantano importanti nomi di esperti e critici del panorama enogastronomico italiano, a quella delle golose e variare offerte culinarie che possono arricchire ed affiancare le degustazioni. Dalle numerose Masterclass ai luoghi di riposo allestiti con ogni comfort. Da momenti di approfondimento con Masterclass condotte da eccellenti esperti del settore a concorsi, premiazioni e talk show.

Lo descriverei quindi come un evento dinamico, originale, ricco di curiosità e assolutamente da non perdere”

2.Per la nuova edizione del PWF, quale sorpresa ci riserverai?

“Se ve la rivelo non sarà più una sorpresa! Nella nuova edizione cercherò comunque di dare maggiore risalto ai personaggi chiave presenti all’evento, oltre ad evidenziare gli appuntamenti e le degustazioni più interessanti anche per tracciare un po’ i maggiori trend del momento”

3.Cresce l’interesse di avventori che partecipano al mondo del vino, che cosa dovrebbe offrire un evento che deve comunicare le aziende e il mondo del vino?

Dovrebbe offrire innanzitutto una selezione accurata e severa di prodotti che possa guidare gli appassionati, anche i più inesperti, verso una produzione qualitativa di tutto rispetto. Assicurarsi che i banchi siano ben presidiati da personale competente che possa dedicarsi a soddisfare la curiosità dei più appassionati Winelovers e se possibile mettere il più possibile in contatto diretta produttori e appassionati. Offrire varietà di scelta, e possibilmente orientare al meglio i consumatori nella loro degustazione, quindi creando percorsi facili da seguire e masterclass di approfondimento per chi vuole accrescere ulteriormente la propria esperienza. Sorprendere gli avventori con proposte diverse, momenti di apprendimento, ma anche di relax, divertimento e svago

4.Le aziende sono sempre più sensibili alla volontà di voler comunicare il vino. Dalla tua accredita esperienza, che cosa chiedono e si aspettano le aziende dai professionisti di comunicazione di settore?

“L’evento in sé per sé rappresenta un momento importante e fondamentale per l’incontro con il pubblico e con gli addetti del settore, ma la presenza di media partner permette loro di avere una visibilità che va ben oltre l’evento stesso. Si aspettano quindi dai comunicatori un ruolo che possa spaziare da un lato a far conoscere l’evento il più possibile attirando così un pubblico sempre più numeroso e soprattutto qualificato e interessato. Dall’altro un racconto postumo dell’evento aiuta a veicolare ulteriormente la presenza delle cantine, a farle conoscere e ad emergere portandole all’attenzione anche di un pubblico che non ha potuto partecipare fisicamente ma interessato a seguire a distanza raccogliendo comunque spunti, idee e messaggi”

5.Comunicazione digitale, come sta cambiando per il mondo del vino?

“La comunicazione nel mondo del vino sta inevitabilmente evolvendo accompagnando altre importanti evoluzioni che sono avvenute negli ultimi anni o che stanno avvenendo. In primis si è dovuta adeguare al cambiamento della comunicazione in generale, spostando l’attenzione sui mezzi che attualmente funzionano di più, come i vari social media, cercando di abbracciare i format che più si possono adattare, quindi una comunicazione più veloce, più snella, più semplice. Deve seguire poi l’evoluzione avvenuta nel mondo del vino, con un aumento esponenziale del numero di cantine e della qualità, quindi un mondo del vino dove è sempre più difficile emergere, se non trovando spunti diversi, curiosità, unicità che possano attirare l’attenzione insieme (e non in sostituzione) alla qualità. Inoltre deve confrontarsi con il cambiamento del consumatore finale, oggi molto più curioso, ma soprattutto più preparato, più coinvolto, più protagonista. E al tempo stesso più ampio e variegato, quindi abbracciando un linguaggio diverso per i diversi livelli di consumatori. Ma aggiungerei che deve anche cercare di non cadere nella banalizzazione e nella superficialità, un pericolo purtroppo dove l’evoluzione attuale della comunicazione rischia di spingerci”